Giocare a carte insieme per combattere la solitudine e dare un valore diverso al tempo. Per farlo vivere e metterlo in connessione con gli altri. È questo ciò che ha spinto Costanzo Mazzantini e tutti i suoi compagni di gioco a creare il “Gruppo Carte Insieme” e di affiliarsi alla Uisp. Da allora in più di venti tra giocatori e giocatrici si ritrovano ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, ai tavolini del PalAramini per condividere la loro passione per le carte e per stare insieme.
Gioco, socialità e divertimento: è nell’incrocio tra questi elementi che sta la chiave di un’attività che non poteva trovare casa più adatta della Uisp. Già, perché le carte al PalAramini sono prima di tutto un modo per stringere legami di vicinanza e combattere l’individualismo e la solitudine. Che sia Burraco, Scala 40, Briscola, Tre Sette o Pinnacola, l’importante è giocare insieme. Lo ribadiscono tutti i partecipanti riuniti intorno ai tavolini. «Ci ritroviamo qua ogni giorno dalle 15.30 fino alle 18.30 - raccontano Angela e Loriano - giochiamo per divertirci, per tenere la mente occupata e attiva, per non stare soli».
«Il pericolo dell’isolamento c’è - continua Enrico - se stiamo in casa alla televisione perdiamo legami e voglia di vivere. E poi è noioso. Giocare a carte insieme, invece, è un passatempo diverso, perché insieme è meglio che da soli».
All’inizio il gruppo di gioco contava alcuni partecipanti che si ritrovavano in estate al parco di Serravalle. «È cominciato così, quasi per caso al parco - racconta Costanzo Mazzantini, che coordina il gruppo - ci ritrovavamo tra pochi amici ai tavoli. Piano piano nuove persone si sono aggiunte e si è allargata la rete. È nata l’esigenza di dare continuità all’attività, anche nei mesi autunnali e invernali. Dovevamo trovare un luogo dove poter stare ed è arrivata l’idea di contattare la Uisp. Ci siamo subito capiti alla perfezione e dal comitato ci hanno offerto uno spazio all’interno del PalAramini dove poter giocare tutti i giorni».
«La Uisp da sempre promuove la socialità nelle attività in modo trasversale - spiega Arianna Poggi - e questa ci ha entusiasmato da subito: abbiamo accolto la richiesta senza pensarci troppo. Il gioco delle carte tiene attiva la mente, contrasta l’invecchiamento ed è un passatempo che piace a tutti. Il palazzetto nell’atrio sta diventando sempre più uno spazio di comunità, abbiamo messo una libreria “Giralibro” dove si può prendere e lasciare un libro, o semplicemente leggerlo in attesa, e ora anche il gioco delle carte oltre al bar che già c’era. Uno spazio libero, aperto e occupato dai cittadini che trascorrono il loro tempo con noi».
Il “Gruppo Carte Insieme” è un luogo aperto, dove trovano approdo sia empolesi di vecchia data che partecipanti in arrivo da altri territori e altre città. «Io sono empolese da generazioni - precisa Carmela - ma qua ognuno ha la propria storia e la mette in condivisione con gli altri. Questo è importantissimo perché ci fa sentire tutti legati».
Poi ci sono Ivana e Toni, arrivati da Torino pochi anni fa. Grazie a loro il gruppo si è arricchito di due nuove leve, ma anche di un gioco che a Empoli era poco diffuso: pinnacola. «Siamo arrivati qua per stare vicini a nostra figlia - raccontano - ma non è stato facile. Il gruppo lo abbiamo incrociato per caso, passeggiando per il parco di Serravalle. Da allora non abbiamo più smesso e per noi è diventato un punto di riferimento imprescindibile, perché ci ha dato modo di costruire una nostra rete di relazioni senza la quale ci sentiremmo soli».
Al gruppo può aggregarsi chiunque. È sufficiente la tessera Uisp e la voglia di condividere il gioco. Non ci sono vincoli, né limiti. «Tendenzialmente chi viene qua è in pensione - prosegue Costanzo Mazzantini - ma non è un requisito, anzi. Il più “esperto” di noi è Giuliano: ha 96 anni, ma ha la mente finissima. Per noi questo spazio è anche un aiuto morale: se qualcuno non viene lo chiamiamo per sentire se ha problemi, se è malato e se possiamo fare qualcosa. Quest’anno abbiamo anche deciso di trascorrere il Capodanno insieme: abbiamo preso una stanza e ognuno porta qualcosa. Sicuramente faremo una partitina».
Arrivederci al prossimo anno, sempre sui tavoli e con un mazzo di carte pronto.